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Noto, per discutere di sanità in Consiglio comunale l’opposizione tenta la “mossa del cavallo”

"Ci vogliono tre firme per chiedere la convocazione di un consiglio comunale, ne manca una", scrivono in una nota congiunta pubblicata ieri, chiedendo "scelte coraggiose" al posto di "dichiarazioni di intenti"

Una vera e propria “mossa del cavallo”, scomodando quel genio di Andrea Camilleri, quella che porta la firma dei consiglieri di opposizione Aldo Tiralongo (Pd) e Enzo Leone (Noto), i quali chiedono di discutere di sanità locale in aula e stuzzicano gli altri 14 consiglieri comunali: “Ci vogliono tre firme per chiedere la convocazione di un consiglio comunale, ne manca una”, scrivono in una nota congiunta pubblicata ieri, chiedendo “scelte coraggiose” al posto di “dichiarazioni di intenti”.

“In questi mesi si sono rincorse dichiarazioni di impegno da parte di esponenti della maggioranza in favore di un migliore servizio sanitario. Mai seguite da concrete azioni. Forse perchè stoppati dal Sindaco che, al contrario, si ostina a silenziare il confronto in Consiglio Comunale, preferendo descrivere sui social una realtà (falsa) tutta rose e fiori. Oppure perché quelle dichiarazioni di intenti erano solo fumo negli occhi. Stessa ragione per la quale le innumerevoli iniziative della opposizione sul tema del servizio sanitario sono cadute nel vuoto di un Consiglio Comunale eterodiretto dal Sindaco e quindi complice di chi nega il diritto alla salute. Ma non vogliamo arrivare a pensare tanto e quindi ci riproviamo“, scrivono i due, che poi spiegano anche di cosa vorrebbero che discutesse in aula.

“Abbiamo depositato – aggiungono – ed inviato per la sottoscrizione a tutti i Consiglieri Comunali, l’ennesima richiesta di convocazione per discutere di una mozione con la quale si intende, tra l’altro, impegnare il Sindaco a sostenere l’azione del Comitato Cittadino per l’apertura h24 del Pronto Soccorso, ad aderire alla “piattaforma sanità zona sud” della CGIL, a richiedere la revisione della dotazione organica infermieristica del reparto di Ortopedia del Trigona, ad adoperarsi per la piena attuazione del piano di rifunzionalizzazione della rete ospedaliera pretendendo l’apertura di tutti i reparti previsti al Trigona con i posti letto previsti dalla legge, a richiedere, in sede di revisione del piano di rifunzionalizzazione della rete ospedaliera, la previsione di reparti per branche specialistiche non presenti al Di Maria di Avola a convocare, quale presidente del Distretto Socio-sanitario, la conferenza dei sindaci”.

“Per la convocazione del Consiglio Comunale è necessaria la firma di almeno 3 consiglieri. Ne manca una. Chissà se alle dichiarazioni di intenti seguirà anche una semplice firma per consentire che lo stato drammatico in cui versa il servizio sanitario a Noto e nell’intera Zona Sud possa essere discusso nella massima assise della città per adottare, con coraggio e determinazione, scelte ed atti concreti. La difesa del diritto alla salute non è una questione di parte, riguarda tutti senza distinzione fra maggioranza e opposizione perché è un nostro diritto essenziale. Serve un atto di maturità, non di arroganza”, concludono.


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