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Noto, l’on. Spada ammette: “Il Pd nella zona sud della provincia non è in buone condizioni ma ha rappresentanti di valore”

Asacom, il presente e il futuro del Partito Democratico in Sicilia, con un focus in provincia...in ottica provinciali (sempre se si voterà)

Asacom, il presente e il futuro del Partito Democratico in Sicilia, con un focus in provincia…in ottica provinciali (sempre se si voterà).

Intervista a 360° stamattina su SiracusaNews con il deputato regionale del Pd Tiziano Spada, il quale ha toccato diversi temi, partendo da i due più attuali: questione Asacom e ritorno delle provincie.

Sugli Asacom, Spada ha spiegato che si tratta di un problema che ci si trascina da tempo, dopo che nel 2021 la Regione ha “ceduto” la competenza dei finanziamenti per il servizio ai Liberi consorzi, con quello di Siracusa che trovandosi in dissesto non riesce a restare al passo con i pagamenti. La buona notizia è quella che arriveranno circa 600mila euro per garantire il servizio almeno fino a dicembre e, nel frattempo, la Regione cercherà di destinare nuove risorse (a fine anno arriverà in aula il bilancio 23/25) così da arrivare tranquillamente a fine anno scolastico.

Questione province: “tutto dipende dalla Del Rio, che va abolita in Senato”, ha spiegato Spada. “Noi abbiamo già esitato in commissione il Ddl per l’elezione diretta – ha aggiunto – e bisogna capire cosa succede a Roma. Se qualcosa si sblocca, si potrebbe votare già in Primavera o nella finestra di ottobre, altrimenti la riforma rischia di essere affossata. E dunque poi toccherà alla Regione Siciliana procedere con le elezioni di secondo livello”.

Da qui la domanda sul Pd è stata scontata. “Siamo un partito che a livello regionale si sta riorganizzando dopo l’elezione del nuovo segretario Elly Schlein  – ha detto – e che vive comunque una fase di ricostruzione nei territorio, che sto seguendo in provincia in prima persona, in quanto deputato del territorio del Partito Democratico. Non è vero che nel Pd sono tutti contro di me, ho un’idea diversa rispetto ad altre componenti ma rappresento il Partito democratico all’Ars per la provincia di Siracusa. La mia posizione alle amministrative di Siracusa è stata chiara sin da subito: non potevo votare il candidato del Centrodestra al turno di ballottaggio, dunque ho sostenuto la candidatura di Francesco Italia perché si identifica in un partito di centro come Azione, che ha fatto parte anche del Pd. Oggi, però, il Pd è all’opposizione e il sindaco Italia non ha avviato interlocuzioni, e nemmeno portato avanti l’idea di coinvolgere il Pd per la crescita della città. Io sono sempre stato disponibile ad ascoltare, ma finora non c’è stato nulla di tutto ciò perché ci siamo concentrati su assessorati, presidenze del consiglio e delle commissioni. Il Pd è all’opposizione e lo sono pure io: non ho alcun riferimento all’interno dell’amministrazione, ma non c’è dubbio che se vogliamo governare questa provincia oltre le battaglie ideologiche dobbiamo crearlo attraverso un fronte ampio che non può prescindere da Italia ma non a traino di altri”.

Il Pd è all’opposizione anche nelle città della zona sud della provincia di Siracusa, dove il deputato regionale ammette che c’è qualcosa da sistemare. “Il Pd nella zona sud non è in buone condizioni, come la zona sud non è messa bene a livello di servizi, sentendo troppo la distanza dal capoluogo. Dobbiamo dire che ci sono rappresentanti di valore, ma la differenza la fa chi sta sul territorio e chi segnala gli argomenti, le tematiche, i problemi. A Pachino per esempio, abbiamo il gruppo consiliare e Emiliano Recupero molto attivo, a Noto non abbiamo un consigliere del Pd ma Aldo Tiralongo che è passato al Pd (da cui era sostenuto alle ultime amministrative, almeno sulla carta – ma questa è un’altra storia della magica città Barocca ndr). Su Rosolini ha vinto il Centrodestra, nonostante lì ci sia un’officina importante mentre ad Avola la presenza dei fratelli Cannata non aiuta, ma sono convinto che ci sia un gruppo folto di persone che riuscirà ad affermarsi”.


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