Il tribunale penale collegiale di Siracusa ha condannato la responsabile di una comunità alloggio per minori riconoscendola colpevole del reato di maltrattamenti con vincolo della continuazione, compiuti fino al 2015, ai danni di 6 ragazze all’epoca dei fatti minori, ospiti della comunità da lei gestita e a lei affidate per ragioni di cura, vigilanza e custodia.
La donna è stata condannata a 5 anni e 10 mesi di reclusione, oltre al pagamento delle spese processuali, all’interdizione in perpetuo dai pubblici uffici, all’interdizione legale per la durata della pena e al risarcimento dei danni patrimoniali e non patrimoniali arrecati con la sua condotta alle ragazze costituite in giudizio quale parte civile rappresentata di fiducia dall’avv. Stefano Andolina.
Il processo ha accertato che l’imputata somministrava alle ospiti cibi scaduti e tenuti in pessime condizioni di igiene ed, in taluni casi, anche in quantità insufficienti al normale fabbisogno quotidiano. Non provvedeva, inoltre, a mantenere in buone condizioni igienico-sanitarie i locali in cui alloggiavano e consumavano i pasti le minori, al punto che questi locali erano invasi da topi e parassiti, non consentiva un uso regolare dei servizi, interrompendo l’erogazione dell’acqua. Il processo ha inoltre accertato l’utilizzo di un linguaggio scurrile, con ripetuti insulti e minacce, spintonando, schiaffeggiando e percuotendo le ospiti che si opponevano alle sue direttive.
Il Collegio si è riservato giorni 30 per il deposito della motivazione.
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