“Sapete come l’on. Sofia Amoddio difende gli agricoltori ed i piccoli produttori della provincia di Siracusa? È facile scoprirlo: votando l’Imu sui terreni agricoli”. A puntare l’indice contro la componente della Commissione Giustizia della Camera del Pd, è il deputato regionale all’Ars, Pippo Gennuso.
“In occasione del rimpasto nel Governo di Noto – afferma il parlamentare siracusano – l’on. Amoddio avrebbe fatto bene a tacere invece di volersi ergere a leader politica, che non è. La deputata del Pd a dimostrazione della sua difesa del territorio, e mi riferisco proprio alla zona sud della provincia di Siracusa, anziché battersi per cancellare un tributo iniquo, ha obbedito agli ordini di scuderia del suo partito votando a favore dell’Imu per i terreni agricoli. Con il suo voto favorevole ha dimostrato di non conoscere le realtà locali, le sofferenze economiche che piccoli proprietari terrieri stanno vivendo. Mi sarei aspettato una difesa contro un tributo che è l’ennesimo sfregio ad un territorio già vessato da un governo non legittimato perché non eletto dal popolo. Ma del resto neanche lei si è sottoposta al verdetto degli elettori. Lei come tanti altri onorevoli, fa parte del popolo dei nominati. Stia certa che a Noto, Rosolini, Pachino e Portopalo difficilmente i cittadini dimenticheranno il suo voto favorevole ad un tributo vessatorio”.
Non tarda la replica del deputato nazionale Pd, Sofia Amoddio: “evidentemente devo dare molto fastidio a Gennuso dato che, nonostante non mi consideri un leader politico, non fa altro che attaccarmi e occuparsi di me – afferma – Gennuso sembra non capire che molto spesso, per raggiungere l’obiettivo supremo, è necessario passare per la realizzazione di obiettivi intermedi. Ma del resto la sua storia politica è caratterizzata da scarsissimi risultati: in 5 mesi da quando è stato eletto deputato regionale è riuscito solamente a produrre tre interrogazioni, mantenendo la media delle due legislature precedenti. Posso quindi accettare che non riesca a comprendere problematiche complesse come l’Imu agricola, che necessitano studio e approfondimento e non si risolvono con comunicati stampa”.
Come già dichiarato all’indomani del voto sull’Imu, la Amoddio fa sapere che alla Camera non è stato possibile, nonostante gli emendamenti depositati, procedere alla modifica dei criteri di esenzione Imu che tenessero conto di alcune criticità (ad esempio delle aeree svantaggiate e della redditività dei terreni) per evitare la scadenza del decreto che se non convertito avrebbe fatto rivivere l’iniziale decreto ministeriale del novembre scorso, peggiorativo rispetto alla attuale legge.
“Grazie alla azione parlamentare si è passati da circa 1.500 a 3.456 comuni esenti e a 655 unità per i comuni parzialmente esenti – conclude la parlamentare – Con gli emendamenti, le esenzioni sono state estese ai terreni agricoli e non coltivati delle isole minori e si è introdotta la detrazione di 200 euro per i terreni della Collina svantaggiata. Nonostante questo, restano delle questioni aperte e per questo, anche su sollecitazione dei sindaci dei territori interessati e delle associazioni agricole, ho firmato diversi ordini del giorno che sono stati accolti dal Governo e che lo impegnano a riconsiderare i criteri di esenzione ed estenderne l’applicabilità anche ai terreni che si trovano in zone svantaggiate, non ricomprese tra i Comuni montani e parzialmente montani; a disporre la riapertura dei termini per l’accesso ai mutui senza interessi con la Cdp; a estendere l’esenzione ai piccoli proprietari, ad agevolare le cooperative sociali, le aziende condotte da giovani, o quelle colpite da eventi alluvionali o fitopatie. La mia azione politica è ben evidente dai documenti consultabili sul sito della Camera dei Deputati, quella di Gennuso non conosco dove si svolge”.
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