L’ex sindaco Raffaele Leone, fondatore del movimento politico Noto Nostra e coordinatore dopo il congresso dello scorso anno, e il vicesindaco Salvo Veneziano, che di Noto Nostra è espressione in Giunta, si sono scritti su Facebook parole che sanno tanto di frattura. Sanabile o insanabile è ancora presto per dirlo, intanto però qualcosa è successo e, inevitabilmente, qualcosa succederà. E appare chiaro sin da subito che non dovrebbero esserci grossi scossoni per la tenuta della maggioranza. Restano, però, le parole. Anzi i post.
Tutto comincia il 31 maggio. Pagina e profilo Facebook dell’ex sindaco Leone. Un testo lungo, da lui stesso firmato, che riguarda un’attenta analisi dei primi 18 mesi dell’amministrazione Figura svolta dall’assemblea del Movimento. Si legge tanto, a partire dall’incipit: “Presi in esame i risultati dell’azione dell’Amministrazione Figura dopo diciotto mesi dal suo insediamento costatato che non è ravvisabile alcun segnale di effettivo cambiamento rispetto alla passata Amministrazione Bonfanti ed in particolare…”. Qui comincia un lungo elenco delle cose che non andrebbero bene: “i servizi pubblici che continuano a presentare le stesse criticità degli anni scorsi”, con un particolare riferimento al servizio idrico e a quello di igiene urbana, la gestione di Aspecon e del cimitero comunale, con una chiosa finale che non è passata inosservata: sulla gestione finanziaria del Comune, infatti, Leone scrive che ci sarebbero “le premesse di un nuovo dissesto“. E poi ancora la convivenza della coalizione, con l’alterazione della “composizione politica, dal momento che undal momento che un assessore di nuova nomina ha esplicitamente e pubblicamente ringraziato l’on. Gennuso e l’Assessore Regionale Tamajo per la sua nomina, mentre sia l’on. Gennuso che l’Assessore Tamajo sono parlamentari di Forza Italia, partito che nelle elezioni amministrative dell’ottobre 2021 faceva parte dello schieramento avversario”.
“Sono mutate le condizioni politiche per far parte dell’attuale maggioranza consiliare e pertanto è venuto meno il patto di coalizione – prosegue il testo, con l’invito rivolto al vicesindaco esplicitato subito dopo – si invita l’Assessore Salvo Veneziano a lasciare l’incarico. Qualora egli non intendesse farlo, la sua presenza ed il suo operato in Giunta non potranno essere ascritti al movimento Noto Nostra“. Poi la disponibilità di riaprire il dialogo, con il sindaco Figura, se si deciderà di ripristinare quel patto di coalizione attualmente saltato (secondo chi scrive).
La risposta del vicesindaco Veneziano non si è fatta attendere. E’ arrivata l’indomani, sempre via social. Da un lato prende atto di quanto detto dall’ex sindaco e suo mentore, dall’altro ricompone gli equilibri riducendo l’assemblea del Movimento a cui faceva riferimento quest’ultimo ad una “riunione di famiglia, convocata senza concordare né data né ora”, spiegando che “il voto popolare dell’ottobre 2021 (Noto Nostra fu la lista più votata e ottenne 3 scranni a Palazzo Ducezio) e quello del congresso del movimento dello scorso maggio sono stati sovvertiti da otto persone. Avremmo potuto fare valere i numeri, ma non siamo interessati a queste operazioni, perché non abbiamo necessità di esibirci in prove di forza. Abbiamo puntato sul capitale umano, sulle persone, non siamo interessati ai simboli”.
Nel confermare la volontà di continuare, non le manda poi certo a dire: “Io continuerò in maniera composta nel percorso indicatoci dagli elettori, coerentemente con il patto suggellato alle ultime amministrative, che intendo onorare fino alla fine. Auguro buona fortuna e buon lavoro a chi ha deciso di cambiare programma utilizzando argomentazioni pretestuose e una tempistica imbarazzante, dopo aver incassato il seggio da consigliere e la candidatura alle regionali. Andiamo avanti più liberi e determinati di prima”.
Questi i testi, consultabili sulle pagine Facebook dei due diretti interessati. A breve potrebbero arrivare nuove dichiarazioni di altri diretti e indiretti interessati ma lo scenario più facile da ipotizzare è il seguente: due dei tre Consiglieri comunali (Renato Di Rosa e Livia Cassar Scalia) eletti da Noto Nostra dovrebbero confermare l’appoggio al vicesindaco Salvo Veneziano (che nel frattempo ha incassato l’appoggio di altri ex candidati di Noto Nostra), mentre l’unico che dovrebbe prendere le distanze sarebbe il consigliere Vincenzo Leone (che di Raffaele è figlio).
Resta, però, alcune situazioni da risolvere. Intanto le prime due, quella del capogruppo, che è Vincenzo Leone, e quello delle presenze nelle commissioni consiliari, dove si vota con il sistema ponderato e dunque chi non ne fa parte potrebbe non avere voce in capitolo (in ogni commissione è presente un rappresentante di Noto Nostra chiamato ad esprimersi per tutti e 3 i consiglieri comunali, quindi il voto è unico nonostante i pareri possano essere diversi).
Resta anche una questione prettamente formale che però è anche di sostanza: il nome Noto Nostra e il simbolo a chi andrà? Questo dovrebbe essere risolto leggendo cosa prevede lo statuto del movimento, ma la sensazione è che dovrebbero restare in capo a chi quel movimento lo ha fondato nel 1994.
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