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Festival delle vie dei Tesori, Italia Nostra Melilli ha scelto Noto

Luogo di incontro, il piazzale del Convento dei Cappuccini di Noto. Da lì, accolti da alcuni giovani Scout, da Sebastiano Adernò dell’InfoPoint e Rosario Ferla, inizia l’esplorazione di luoghi inediti, che difficilmente puoi visitare perché normalmente chiusi e fuori dai circuiti turistici

Italia Nostra Melilli aderisce all’edizione 2023 del Festival “Le Vie dei Tesori”, l’iniziativa culturale siciliana che si svolge dal 7 al 22 ottobre, volta a rendere fruibili quei circuiti di bellezza non ancora esplorati. 

Luogo di incontro, il piazzale del Convento dei Cappuccini di Noto. Da lì, accolti da alcuni giovani Scout, da Sebastiano Adernò dell’InfoPoint e Rosario Ferla, inizia l’esplorazione di luoghi inediti, che difficilmente puoi visitare perché normalmente chiusi e fuori dai circuiti turistici.  

Prima tappa nelle gallerie dell’ex Cantina Sperimentale, ubicata nei sotterranei del Convento dei Cappuccini. Un luogo in cui il tempo sembra essersi fermato agli anni ‘70. Eppure un tempo, la Cantina svolgeva un’attività preziosa di ricerca e di sperimentazione su come ottenere un vino di qualità. Finanziate dalla Regione Siciliana le cantine sperimentali davano assistenza ai viticoltori per migliorare la qualità dei vitigni divulgando saperi e contribuendo alla nascita di diverse realtà imprenditoriali in tutta l’isola. Piccole realtà che, in seguito diverranno anche cantine d’élite come quelle del pregiato Moscato di Noto, un vino liquoroso ottimo per il fine pasto e il Brandy di Noto. 

 Il percorso prosegue nel cuore del centro storico di Noto che presenta un impianto scenografico che tradisce la voglia di bellezza e di rinascita che guidò la ricostruzione del post terremoto del 1693. In ogni dove, ci sono portoni ad arco, balconi dallo stile barocco con mensoloni intagliati nel morbido tufo, grate in ferro a protezione delle finestre, scalinate scenografiche.  

La passeggiata conduce a una sosta quasi obbligata. È uno dei palazzi più belli di Noto, di proprietà dei principi Nicolaci di Villadorata, meglio conosciuto col nome di Palazzo Nicolaci. Imponente il prospetto dell’ingresso in cui si staglia una sequenza di balconi caratterizzati da elementi in ferro battuto ricurvo che decorano e proteggono da sguardi indiscreti, noti col nome di “gelosie” e da mensoloni intagliati da abili scalpellini raffiguranti soggetti tratti della fantasia e pregni di significati allegorici: cavalli alati, leoni alati, centauri, bambini, uomini barbuti. All’interno il gruppo di soci ha scelto di visitare il piano nobile ricco di magnifici saloni affrescati, ben conservati.  

A seguire ci si è diretti alla Loggia del Mercato, originariamente di proprietà della famiglia Nicolaci. Donata successivamente alla Città, viene imposto il vincolo di monitorare il costo dell’affitto delle botteghe della Loggia per permettere a macellai, fruttivendoli, pescivendoli di continuare a tenere in vita lo storico mercato di Noto. Oggi la Loggia del Mercato ospita una enoteca che offre i migliori vini del Val di Noto. Ecco dunque il momento dedicato ai sapori del territorio che ci ha visti partecipi, in primis di un’interessante showcooking dedicato alla preparazione della tradizionale pasta frolla ragusana, quella delle “cassatelle” di ricotta per intenderci!, qui presentata però con una deliziosa crema di zucca e, al termine la degustazione di preparati gourmet con prodotti di stagione come la zucca autunnale accoppiata al noto formaggio ragusano, compreso nella degustazione inclusa nel percorso “le Vie dei Tesori”, un ottimo rosato di Nero d’Avola delle Cantine di Riofavara.  

Nel primo pomeriggio è stata la volta del Palazzo dei marchesi Trigona di Cannicarao. Un casato nobiliare dalle origini aragonesi. Una parte del Palazzo, considerato il secondo più bello di Noto, è oggi proprietà del Comune che lo acquistò nel 1980 per ospitare la sede dell’Istituto di Scienze Criminali di Siracusa e destinare alcuni locali allo svolgimento di convegni, mostre ed altri eventi espositivi, venne subito accertata la necessità di attuare interventi di restauro e consolidamento, per mettere in sicurezza gli spazi da destinare a nuovi usi. Durante la visita in una delle sale si nota una targa che ricorda l’opera del magistrato dott. Giuseppe La Rosa che tanto si spese per il successo dell’Istituto Superiore Internazionale di Scienze Criminale – ISISC. 

Purtroppo lo stato manutentivo del Palazzo richiede uno sforzo maggiore per una più confacente conservazione, infatti, alcuni ambienti interni, riccamente affrescati e decorati con stucchi e grottesche, attendono ancora di essere restaurati. 

Interessante la visita al Museo dei Mecenati del Barocco, al suo interno è raccontata la storia delle famiglie nobiliari che hanno contribuito alla ricostruzione dopo il terribile terremoto dell’11 gennaio 1693 e vi sono esposte, come fossero le “pietre sacre del Barocco” le tre unità di misura delle “pietre” che potevano essere utilizzate nella ricostruzione post sisma del 1693. La Noto post sisma fu ricostruita infatti, in un luogo diverso da quello originario e per evitare che l’impianto costruttivo prendesse forme arbitrarie, si definirono le tre unità di misura da rispettare nella ricostruzione.  

Infine, uscendo dalla città, il gruppo si è diretto in pellegrinaggio all’Eremo di San Corrado Fuori le Mura, suggestivo santuario dedicato al Santo Patrono di Noto, S. Corrado Confalonieri, situato nella cosiddetta Valle dei Miracoli. Ad attenderci, per un momento di preghiera e per conoscere la storia, i luoghi e il piccolo museo ex voto, Giuseppe Toro insegnante e cultore di patrie memorie. La chiesa è in stile barocco e la si raggiunge dopo aver percorso un lungo viale, ricco di rigogliosa vegetazione. L’interno è piccolo ma riccamente decorato e vi sono custodite una statua marmorea del Santo Patrono, una tela della Madonna col Bambino datata 1759 e una pala di Sebastiano Conca raffigurante S. Corrado datata 1759. È stato anche possibile visitare la grotta che ospitò il Santo.

Dopo è stata la volta del Santuario di Santa Maria della Scala del Paradiso. Lungo la via di ingresso si incontrano le Edicole dei Misteri. La chiesa e il convento settecenteschi, voluti dal Venerabile Girolamo Terzo, sorgono in posizione eminente, su un poggetto con due scalinate. Dal terrazzo abbiamo ammirato un paesaggio lussureggiante. All’interno, sull’altare maggiore si trova un’immagine della Madonna con il Bambino e sotto l’altare l’urna contenente i resti mortali di S. Franzo. Sulla sinistra è tumulato il Venerabile Terzo e sulla destra v’è la sua cella. Il Santuario è luogo di ritiro e di alta spiritualità.

Soddisfazione hanno espresso i soci e i simpatizzanti intervenuti, hanno definito la giornata interessante che evidenzia quanti tesori poco conosciuti presenta la nostra Sicilia. Luoghi che potrebbero essere inseriti in un circuito di tutela e conservazione per sottrarli allo stato di abbandono in cui alcuni, visibilmente versano, per proiettarli così verso la valorizzazione e la fruizione collettiva. 


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