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Festival della Filosofia in Magna Grecia: a Noto i laboratori di fantasiologia con Massimo Gerardo Carrese

Il festival sì è concluso ieri con una manifestazione corale davanti alla Cattedrale di Noto

Si è svolta a Ragusa, Siracusa, Noto e Ortigia, nei giorni 6-9 novembre, la 60a edizione del Festival della Filosofia in Magna Grecia dedicato al tema “Amore – Odio”, un evento che accoglie studenti provenienti da tutta Italia che si confrontano sui temi della filosofia. Tra le attività presentate, come le passeggiate filosofiche e gli incontri con i filosofi, anche attività laboratoriali come musica, teatro, fotografia, radio, danza, urban dance, street art, espressioni visive, yoga, fantasiologia. Proprio quest’ultima attività laboratoriale si caratterizza per proporre uno studio, teorico e pratico, della fantasia, immaginazione e creatività in relazione al discorso filosofico, con una specifica attenzione alle qualità scientifiche, umanistiche, ludiche e artistiche che queste tre facoltà portano con sé ma che spesso non conosciamo.

Difatti, la fantasia, l’immaginazione e la creatività hanno caratteristiche storiche, scientifiche e tecniche ben precise e che lo studioso Massimo Gerardo Carrese, fantasiologo di professione, indaga da oltre vent’anni. Potrà sembrano strano ai più perché, soprattutto la fantasia e l’immaginazione, sono percepite come attività legate ai momenti di evasione dalla realtà, alla libertà individuale e sregolata, al sogno a occhi aperti, al gioco spensierato, all’astrazione. Invece, esse si condensano nella realtà in modo logico, incidono profondamente il nostro modo di conoscere e tutta la nostra vita quotidiana. Massimo Gerardo Carrese si occupa di fantasiologia in ambito universitario, scolastico e sociale. A collaborare con lui in quest’edizione siciliana del Festival l’illustratrice Resli Tale che si occupa di comunicazione visiva e con gli studenti di fantasiologia ha realizzato discorsi e lavori sulla percezione. Il festival sì è concluso ieri con una manifestazione corale davanti alla Cattedrale di Noto.


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