Ci sono, tra gli altri, le rappresentazioni classiche di Siracusa, il Sicilia Jazz Festival di Palermo, il Taormina Film Fest, il Cous Cous Fest di San Vito Lo Capo, la Targa Florio, la Fiera Mediterranea del Cavallo di Scordia e le Orestiadi di Gibellina. Dell’Infiorata di Noto, invece, non c’è nemmeno traccia.
E’ una spiacevole sorpresa quella che arriva dal assessoriale numero 267 dell’assessorato regionale del Turismo che approva il “Calendario delle manifestazioni di grande richiamo turistico”. Calendario in cui non è stata inserita l’Infiorata di Noto, quest’anno giunta alla sua 44^ edizione e che nemmeno il Covid è riuscita a fermare.
Dimenticanza, probabile. Si spera. Anche perché si legge nel decreto che la stesura del calendario è avvenuta “sulla scorta dell’elenco delle risultanze dell’ultimo Calendario adottato relativamente all’anno 202o”. Peccato che quel calendario, approvato con decreto assessoriale 3107/S6 il 27/11/2019, conteneva anche l’Infiorata di Noto. Un po’ come il decreto dell’anno precedente, relativo agli eventi 2019 e approvato con decreto assessoriale 3340 del 6 dicembre 2018.
Ieri intanto dall’ufficio stampa della Regione Siciliana è stato lanciato il comunicato stampa con le dichiarazioni dell’assessore Elvira Amata.
Strano ma possibile. Non piacevole. Sicuramente rimediabile, considerando anche che nello stesso decreto si legge che presto sarà pubblicato l’avviso per le manifestazioni da inserire nei calendari 2024 e 2025. E li toccherà al Comune fare la sua parte.
Intanto, però, è andata così.
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