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Atti vandalici e minacce, parcheggiatori abusivi “padroni” dell’area di sosta privata: esposto della società

Oltre il danno la beffa. Come scritto nell'esposto, i fatti sono diventati oggetto di recensioni non proprio positive su Google

Apparecchiature danneggiate e continue richieste di somme di denaro a chi cerca di parcheggiare all’interno. Una situazione che si ripete da alcuni mesi e che ha convinto la società Caia, società che gestisce il parcheggio automatizzato di via Cavour a presentare un esposto in Prefettura e alle forze dell’ordine per chiedere un intervento deciso e, si spera, risolutivo.

Esposto corredato dalle foto che ritraggono alcuni soggetti alle prese con la sbarra che delimita l’accesso all’area parcheggio e non solo. Nell’esposto si legge che da “alcuni mesi, il suddetto parcheggio è oggetto di continui e quotidiani danneggiamenti delle apparecchiature d’ingresso e delle barriere da parte di alcuni soggetti che, a partire dalle ore 10,00 circa della mattina e per tutta la giornata, con fare minaccioso, richiedono somme di denaro a tutti coloro che si accingono ad entrare all’interno del parcheggio, adducendo che in caso contrario gli impedirebbero di parcheggiare”.

Sempre stando a quanto scritto nell’esposto, il personale della ditta Caia cerca di allontanare questi soggetti, non riuscendoci e, anzi, ricevendo pesanti minacce. Una situazione già denunciata alla Polizia e al Comune, allegando una serie di fotogrammi che riprendono due malviventi durante le operazioni di danneggiamento e di richiesta delle somme ai malcapitati utenti.

Oltre il danno la beffa. Come scritto nell’esposto, i fatti sono diventati oggetto di recensioni non proprio positive su Google. “Tali fatti – si legge – sono diventati di dominio pubblico, atteso quanto riportato nelle recensioni del sito Google relativo al parcheggio de quo da diversi utenti di provenienza internazionale che hanno subito la richiesta estortiva di denaro, come da allegato”.

Da qui la richiesta di “sollecitare interventi urgenti e risolutivi della vicenda, attesa anche l’immagine poco rassicurante e della “terra di nessuno” che si sta dando di un comune “patrimonio dell’Unesco”, quale è quello di Noto”.


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